Come il coronavirus sta cambiando il mondo del lavoro
La pandemia che stiamo vivendo ha stravolto di fatto molte delle nostre abitudini, obbligandoci a rivedere determinati comportamenti e relazioni. Dalle relazioni sociali al rapporto con la tecnologia, il coronavirus ha interessato moltissimi settori, anche (e soprattutto) il mondo del lavoro.
Purtroppo questa crisi avrà ripercussioni pesanti su moltissimi settori. Non siamo in grado di avanzare delle stime precise sui danni subiti dal mondo del lavoro, in termini di calo dei fatturati o tassi futuri di disoccupazione, ma quel che è certo è che questa “pandemia economica” si sta diffondendo a livello globale.
Lo scopo di questo articolo è di cercare di capire come cambierà il mondo del lavoro post-lockdown.
Lavoro e Smartworking: cosa succederà?
Il Ministero del Lavoro ha calcolato che 1.827.792 di lavoratori in Italia sta svolgendo la propria attività professionale in modalità smart working. Quasi il 90% di questi ha iniziato a lavorare da casa dopo l’introduzione delle normative anti Covid.
Questa situazione ha obbligato una veloce rivoluzione dell’organizzazione del lavoro in nome della tutela della salute delle persone anche se non tutte le attività hanno la possibilità di implementare questa modalità. Più della metà delle aziende che hanno invece adottato questa soluzione non aveva mai considerato il lavoro da remoto prima della crisi attuale. Questo dato è simbolico di come l’Italia non fosse pronta a questo passo sia dal punto delle infrastrutture digitali a disposizione, sia dalla mentalità degli imprenditori.
Un’indagine condotta tra lavoratori e i responsabili d’azienda ha evidenziato come il 66% del campione intervistato, ad oggi, continuerebbe a lavorare da casa anche dopo questa crisi sanitaria.